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9 Ago

Who’s that girl? — e non è il film con Madonna

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
R eplicare la classe, il carisma, il carattere che avevano le top model degli anni d’oro è quasi impossibile. Ma io che sono alta un metro e cinquantatré — come Alexia la cantante, che però canta Happy, felice della sua bassezza — posso dire che una volta, sua Maestà Marpessa, la musa di Versace, mi ha fatto un complimento. Forse i miei eccessi di sincerità non mi porteranno da nessuna parte, ne sono consapevole, ma non posso esimermi dal raccontare come andarono davvero le cose. Settimana della moda di qualche anno fa, io e il mio amico Matteo entriamo nel cortile di Martini, in Corso Venezia e aspettiamo che qualcuno ci raggiunga per assegnarci uno dei tavoli all’aperto. Ricordo perfettamente la...
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5 Ago

In her shoes — e non è il film con Cameron Diaz

storie di ordinaria follia enrica alessi
C redo di aver capito che la moda non va solo guardata, ma soprattutto studiata, quel giorno in cui René Caovilla mi ha stretto la mano e io non sapevo che fosse lui. Anzi, a essere sincera — e a costo di mettere a repentaglio la reputazione di esperta di moda che altri mi affibbiano — confesso di essere sempre stata convinta che René fosse una donna. Chissà, magari pensavo a Renee Zellweger. Io e Giaco siamo a Milano, in Via Monte Napoleone, stiamo aspettando un taxi. Lui indossa una camicia bianca, un paio di jeans chiari e i mocassini di Louis Vuitton che gli ho regalato per il suo compleanno: che classe. Io, invece, mi sono vestita lasciando a casa...
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30 Lug

A star is born — e non è il film con Lady Gaga

storie di ordinaria follia
   
E ra l’anno della pubblicità del Parmacotto, l’anno in cui imitavo Christian De Sica meglio di chiunque altro. L’anno in cui avevo deciso di esibirmi come cantante alla festa della scuola — su un camion di trasporti e logistica che aveva trovato un modo insolito di farsi pubblicità. Invece del solito ‘impara l’arte e mettila da parte’, meglio ‘impara l’arte e portala con te’: sullo slogan, niente da dire. Non sarebbero mancati i microfoni, le casse, il fumo artificiale, tutti lo avrebbero preso per un vero palcoscenico. E di fronte alla mia performance, in cui avrei cantato Zombie dei Cranberries, il pubblico non solo si sarebbe dimenticato del camion, ma si sarebbe addirittura alzato in piedi per applaudirmi, gridando:...
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29 Lug

L’amante — e non è il film con Romy Schneider

storie di ordinaria follia enrica alessi
 
I o e Positano siamo amanti, amanti inseparabili, ma Giaco non è geloso, non di lui. Sa che ho bisogno di Positano, mi riattiva, mi calma e mi abbronza — questo Giaco ancora non lo sa fare. Ognuno ha i suoi limiti. E così, almeno una volta l’anno, carico una camionetta di vestiti, le mie figlie, Boy e vado nel profondo sud. Profondo perché è nel profondo del mio cuore. I momenti preferiti della mia giornata a Positano. 1. La sveglia. La luce che entra dalla finestra, e la certezza matematica che, da quella finestra, si vede il mare con le barchette che sembrano soprammobili su uno specchio d’acqua blu. 2. La colazione. 3. La discesa per arrivare al mare. Quella in cui...
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25 Lug

Mari del sud — e non è il film con Diego Abatantuono

storie di ordinaria follia
 
D opo mesi di astinenza ho ripreso a nuotare. Sto cercando di migliorare il fiato e già non è facile, ma come se non bastasse a me è toccato pure un bagnino cretino. Una mattina gli chiedo i teli per occupare tre lettini, lui me li assegna e dopo averli stesi, mi assento per un’ora. Quando scendo con le bimbe, mi chiede di non arrabbiarmi perché i miei lettini li ha presi un altro. Lì per lì, vorrei fargli due domande. La prima: sei scemo? La seconda: perché non ti sei battuto con la vita per tenermeli? La risposta alla prima domanda è sicuramente un sì, quindi la seconda non ha senso di esistere. Il bagnino cerca di porre rimedio alla sua...
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18 Lug

Gossip Girl — e forse è la serie con Ed Westwick

storie di ordinaria follia
 
P ositano è sempre stata una delle mie mete fisse — e non solo per concepire figli con Giaco — Positano apre la stagione delle mie vacanze, quelle che trascorro con le bimbe, quelle che farei anche con un deambulatore/badante e quelle a cui, forse, sarò costretta a rinunciare, quando le suddette bimbe diventeranno grandi e non vorranno più seguire la mamma. Ma ho posto una clausola coercitiva che imporrà loro di stare con me a Positano dieci giorni l’anno: non uno di più, non uno di meno. Hanno detto che va bene. Voglio crederci. Perché chi di noi potrà dimenticare quell’estate in cui abbiamo visto passeggiare per queste vie Chuck Bass di Gossip Girl? Stiamo andando a cena, siamo davanti...
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27 Giu

L’uomo che sussurrava ai cavalli — e non è il film con Robert Redford

enrica alessi storie di ordinaria follia
       
R ipenso spesso a quel momento e sono certa che a innescare quel desiderio e a convincermi ad iniziare un corso di equitazione, non era stata l’attitude fascinosa delle amazzoni — che avrei disperatamente tentato di imitare — ma la necessità di dimostrare qualcosa a me stessa. Sono quella del “mai mollare”, della razza peggiore: testarda incallita e siccome per imparare uno sporto ci metto una vita, quella poteva essere una sua lezione per incentivare la mia pazienza. I risultati della mia perseveranza avrebbero avuto effetti anche sulla mia determinazione — lavorativamente parlando — o almeno, era quello che credevo succedesse.   Non voglio stress: se devo imparare ad andare a cavallo, sarà meglio che mi rivolga a qualcuno che...
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