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29 Lug

L’amante — e non è il film con Romy Schneider

storie di ordinaria follia enrica alessi
storie di ordinaria follia enrica alessi
 
I
o e Positano siamo amanti, amanti inseparabili, ma Giaco non è geloso, non di lui. Sa che ho bisogno di Positano, mi riattiva, mi calma e mi abbronza — questo Giaco ancora non lo sa fare. Ognuno ha i suoi limiti.

E così, almeno una volta l’anno, carico una camionetta di vestiti, le mie figlie, Boy e vado nel profondo sud. Profondo perché è nel profondo del mio cuore.

I momenti preferiti della mia giornata a Positano.

1. La sveglia. La luce che entra dalla finestra, e la certezza matematica che, da quella finestra, si vede il mare con le barchette che sembrano soprammobili su uno specchio d’acqua blu.

2. La colazione.

3. La discesa per arrivare al mare. Quella in cui ho preso l’abitudine di dare il buongiorno ai miei amici ascoltatori, con un bel: “E da vide ‘o mare quant’è bello, spira tanto sentimento…”

4. La caccia alla preda del giorno — che prima viene avvistata e poi ripresa.

5. Il bagno al mare. Il lancio dei sassi piatti che tiro per vendicarmi di quelli che mi hanno ucciso i piedi prima di entrare e di uscire dall’acqua. Le capriole e la fuga da una medusa possibile che immagino come Lo Squalo di Spielberg.

6. La preparazione alla serata. La camera è un casino. È appena esplosa una bomba a mano e io non ho sentito il boato. Adoro questa parte della giornata, quella in cui sfogo le mie frustrazioni sulle bimbe obbligandole a mettere in ordine. Mi libera.

7. La cena. Il Gin Tonic con cui affondare i dispiaceri, e gli spaghetti alle zucchine: il bonus calorico per la dose di scale quotidiana che mi faccio. Altro che squat.

8. Le chiacchiere a tavola con le bimbe. Mi fanno il riassunto di cosa sta succedendo a casa, mentre sono qui con me, gli sviluppi relazionali tra quello e quell’altra. E non so com’è, ma mi sembra di essere dentro Novella Duemila. Passo oltre.

9. Al conto. Che quando arriva sul tavolo, la più veloce lo prende e fa il verso a Borghese chiedendo: “Quanto abbiamo speso?” Chi indovina non vince niente.

10. La sera sul balcone. Il momento più romantico — che è un po’ solo mio. Alla mia sinistra c’è il mare, di fronte a me una parte del paese illuminato. Una bouganville sulla parete, un tavolino con il piano in vetro, due sedie in ferro battuto e il cielo. Mi siedo, stendo le gambe, prendo il telefono e dico sottovoce: cosa scrivo stasera?

Da quando sono qui, su questo balcone, di storie ne ho scritte tante e mi mancherà tantissimo. Come mi mancherà tantissimo il cd che metteva il ristorante qui sotto, tutte le sante sere. Una hit compilation anni Novanta, ma lounge, piacevole. Siamo agli sgoccioli, la vacanza sta finendo, dirò arrivederci al mio amante, piangerò e tornerò a casa. Ma può essere che, ogni tanto, senta il bisogno di chiudere gli occhi immaginando di essere ancora lì con lui, solo per un po’.

Illustrazione: Valeria Terranova