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29 Feb

Intervista — e non è il film di e con Federico Fellini

enrica alessi storie di ordinaria follia
       
E lì, sul water, mentre penso ai miei racconti e a ciò che potrei scrivere per divertire i lettori — non offendetevi però — ricordo l’intervista fatta al telefono con una giornalista di Grazia, uscita poi su carta, in occasione del lancio del romanzo. Se di fronte a un pubblico, la paura di sbagliare mi impone qualche pausa tra un discorso e un altro, al telefono sono letteralmente fuori controllo. Laura, a cui è stato affidato questo arduo compito, non può sapere a che razza di velocità viaggino le mie parole, tantomeno può immaginare la quantità di episodi che mi vengono in mente quando qualcuno mi fa domande aperte. Ma lei è una professionista: ci mette un attimo a bloccarmi:...
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25 Feb

“Se hai bisogno, chiamami.”

enrica alessi l'amore ai tempi supplementari
     
I nfilo le chiavi nella serratura, apro la porta e l’orologio che ho di fronte, appeso alla parete che ospita l’albero di Natale, mi dice che mancano esattamente tre ore all’impatto. Non c’è tempo da perdere: mia madre sta arrivando. Sofia e Olivia pare che mi abbiano letto nel pensiero, entrano in casa e si mettono sull’attenti in attesa di istruzioni. “Allora tesoro: togliti le scarpe e vola sotto la doccia, io penso ai bagagli. Chiamami quando hai finito che ti prendo l’accappatoio, okay?” le chiedo gentilmente. “Okay mamma. Olivia, tu vieni con me.” Resto lì, al centro della sala, e credo che invece di vuotare le valigie, sarebbe meglio sfruttare questo suo momento di distrazione per agire mentalmente e prepararmi un...
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18 Feb

Le lasagne di nonna Clara

               
I nostri cinque giorni al mare sono giunti al termine. La mia auto è pronta a partire, io un po’ meno. Vorrei restare a Forte con Paolo, ma la scuola ricomincia tra due giorni e abbiamo bisogno di ventiquattro ore per metabolizzare che le vacanze di Natale sono finite e che tutto sta ricominciando da capo. Come riusciremo a incastrare la nostra relazione tra la scuola e il lavoro? Un nodo mi si stringe in gola, devo ancora mettermi al volante e già mi manca. Apro la portiera posteriore per fare salire Sofia che mi sta raggiungendo, ma la vedo fermarsi sulla porta per salutare Paolo. Gli dà un bacio e corre da me con le guance tutte rosse, mentre...
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15 Feb

Ultimatum alla Terra — e non è il film con Keanu Reeves

Ultimatum alla Terra — e non è il film con Keanu Reeves
 
C erte cose non le scegli, certe cose o le hai o non le hai, e un cuore da paladino della giustizia te lo consegnano quando vieni al mondo, anche se non lo hai chiesto, anche se non sai cosa farci: ce l’hai e te lo tieni. Perché seppure possa sembrare un dono, in realtà ti fa rimpiangere di non essere nato codardo e menefreghista: ti cambia la vita. Il cuore da paladino della giustizia resta in incubazione per qualche anno e inizia a manifestarsi quando hai la percezione delle cose, quando hai il dono della parola e quando hai la facoltà di capire da solo, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Sei colto dal desiderio irrefrenabile — che...
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12 Feb

Luci della città — e non è il film con Charlie Chaplin

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
D a quando mi sono trasferita a Modena, le mie amiche sono impazzite di gioia. Siamo tutte quante giunte alla conclusione che, come in una proporzione matematica, nel nostro immaginario Modena sta a New York, come Sassuolo sta al New Jersey. E se qualche malalingua stesse insinuando che stiamo scimiottando Sex and The city, mi dispiace smentirla, ma il concetto è molto più semplice: a Modena, come a New York, ci sono i taxi ventiquattro ore su ventiquattro. Vuoi mettere la comodità di andare in centro in taxi e non perdere tempo a cercare parcheggio? Significa uscire rigorosamente con i tacchi, senza paura di romperne uno con i Sanpietrini o di percorrere chilometri a piedi per raggiungere la tappa stabilita. Quindi,...
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11 Feb

Ciao Mamma

     
D ifetti? Innumerevoli. Pregi? Abbastanza, ma senza dubbio, uno dei più distintivi è la mia capacità di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Ho appena salutato Paolo, sto tornando a casa, ma il lato positivo è che sfrutterò parte del viaggio per raccontare a Michele il mio capodanno. Per messaggio ci siamo solo scambiati gli auguri, ma come potrebbe immaginarsi tutto il resto? Sono quasi le undici, lo chiamo. Tre squilli, la sua voce, il mio sorriso. “Amore buongiorno e buon anno!” “Ciao amore.” dice un po’ assonato. “Ti ho svegliato?” “No. Sono a letto con il virus intestinale.” D’istinto, mi allontano dal vivavoce, quasi potessi essere contagiata per trasmissione radio. “Mi sembra inutile chiederti come stai...
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8 Feb

Café Society — e non è il film con Woody Allen

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
H o sempre adorato la famiglia Addams e per deformazione professionale, c’è una puntata in particolare che non ho mai dimenticato: quella in cui Morticia, già sposata con figli, decide all’improvviso di diventare una scrittrice. Presa dall’impeto narrativo, chiede a Lurch di portare in cantina la mitica poltrona di vimini e decide di rimanere lì a tempo indeterminato, fino a che non avrà terminato il suo romanzo. Gomez, che al solo sentirla pronunciare  parole in francese va in estasi, soffre moltissimo di quella lontananza provocata dal suo isolamento creativo. E se nella puntata, Morticia si rivela una pessima scrittrice e tutto torna come prima, io, invece, continuo a vivere nel desidero di appartarmi. Mi prendo spesso lunghi momenti di reclusione...
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