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24 Mar

Missione salvataggio

l'amore ai tempi supplementari

l'amore ai tempi supplementari

 

 

 

 

 

 

 

 

D

io deve aver tenuto conto delle mie buone azioni: ora ho una colf 24 carati, 24 ore su 24. Maria ha proposto una cifra che posso permettermi e ho già dato disposizioni al commercialista di avviare l’assunzione.
Dalla prossima settimana inizierà regolarmente e già da domani, comincerà a portare le sue cose qui da noi. Sono felicissima, sono certa che andremo d’accordo: lei penserà alla casa, io al mio lavoro. Anche Sofia, che inizialmente aveva mostrato qualche perplessità al pensiero di avere un’estranea in giro per casa, quando ha saputo che qualcuno la avrebbe aiutata a riordinare la sua stanza, si è convinta definitivamente.
Olivia mi guarda con occhi dolci, pare intuire quel briciolo di serenità che mi invade e dopo gli ultimi episodi della mia storia folle, ne ho bisogno. È come se la mie mente, in via precauzionale, fosse suddivisa in comparti stagni, come nelle navi, e si sforzasse di separare ogni sezione gestendo le questioni singolarmente nel tentativo di rimanere a galla. Speriamo solo di non prendere un iceberg o affonderò come il Titanic.
Sono lì a pensare come sarà la mia famiglia allargata, quando Olivia mi chiama al telefono. Negli ultimi giorni ci siamo sentite solo tramite email. Afferro il cellulare sul mio scrittoio e mi riapproprio della matita con cui, fino a un secondo fa, stavo disegnando un pezzo di lingerie.
“Buongiorno capo, come va?”
“Ciao tesoro! Ti avrei chiamato prima, ma il rientro è stato un delirio. Come stai? Raccontami.”
“Ho un paio di novità: una è curiosa, l’altra è sconvolgente, quale vuoi per prima?” chiedo divertita.
“Parti dalla curiosa…” bisbiglia mentre la sento chiudere la porta.
È complicato: non le ho mai parlato di mia madre, del divorzio, tantomeno della sua assenza: potrebbero volerci ore per spiegarle la soap opera dei mei genitori, preferisco concentrarmi sulla mia vicenda personale: curiosa e sconvolgente allo stesso tempo.
“Davide e Andrea sono tornati insieme.”
“Com’è possibile?” chiede basita. “Ti avevo detto di cominciare da quella curiosa…”
“Perché non lo è?” la interrompo.
“In effetti…”
“E lei aspetta un bambino da lui.” dico tutto d’un fiato.
“Oh c***o!”
“Già… è stata una secchiata d’acqua fredda. Sofia non l’ha presa bene e neanche Davide.” mormoro.
“Lui l’ha presa male? Sei seria?”
“Sì è così. L’ha presa malissimo.
Mi ha confessato di aver ripreso la sua storia con Andrea per puro senso del dovere: non è più innamorato di lei, ma cosa può fare? Aspettano un figlio.”
Olivia resta in silenzio.
“Olivia, ci sei?” le chiedo
“Ci sono… stavo pensando: credi che ti abbia fatto quella confidenza in amicizia?”
Ora sono io a rimanere in silenzio.
“A me sembra un modo per farti capire che se tu fossi pronta a…”
“Anche se fosse…” la interrompo. “… non sarò mai pronta a tornare sui miei passi… se è questo che stavi per dire.”
“Va bene… ma mi fa sorridere il tuo tentativo di rimanere estranea alla questione, quando sappiamo entrambe che ci sei dentro fino al collo…”
È così e evidente? Olivia ha ragione, sono inevitabilmente coinvolta.
“È così: so di non avere via d’uscita.” dico sconfitta. “Stiamo per diventare una famiglia allargata e non sono sicura di avere la stoffa dei Kardashian.”
“Bella questa!”
È di Michele, riferirò.
“Paolo lo sa?”
“Pensavo di chiamarlo oggi, ma ho esaminato la questione: dal suo punto di vista non dovrebbe sentirsi minacciato ora che c’è il bambino della Lego Friends a tenere alla larga il mio ex marito.”
“E tu… vuoi tenerlo alla larga?” chiede ancora in tono provocatorio.
Mi stupisce il suo atteggiamento: perché ho l’impressione che voglia spingermi tra le braccia dell’uomo che, nell’ultimo periodo, lei stessa ha giudicato imperdonabile. Lei e Michi sembrano essersi messi d’accordo.
“Olivia… è finita…”
“Okay, ti credo…”
“Tu? Che mi racconti?” le chiedo per tergiversare.
“In realtà, c’è una cosa di cui dovrei parlarti…” sussurra. “…ma è una cosa strettamente confidenziale e tu sei l’unica a cui possa dirla…”
Il mistero che avvolge la sua voce mi fa pensare che potrebbe trattarsi di spionaggio industriale. Potrebbe aver scoperto una nuova combinazione sintetica, un materiale avveniristico. Afferro la matita e mi preparo a prendere appunti.
“Certo, puoi contare sulla mia massima discrezione.” dico in tono professionale in attesa delle sue parole.
“Eva, sono nei guai!”
Che sta succedendo? L’azienda sta crollando a picco? Ho appena assunto una colf per realizzarmi nel lavoro e il mio capo mi sta dicendo che è nei guai?
Credo che questo sia il mio iceberg virtuale che sta affondando il mio Titanic virtuale e che tutto ciò si percuoterà nella mia vita reale, senza sconti di pena.
“Dimmi che non riguarda il lavoro, ti prego…”
“Be’… diciamo che proprio qui che mi sento in pericolo…” mormora impaurita.
“Olivia… inizio a preoccuparmi, devi essere più chiara.”
“Okay, c’è un tizio che è appena stato assunto, lavora al reparto pelletteria e…”
“Vuole il tuo posto?” la interrompo.
“Non dire sciocchezze! Io sono il capo…” ribatte decisa. “Il problema è che…”
“Vuole il mio e tu non sai come dirmelo?”
“No, anche il tuo posto è salvo.” risponde esasperata. “Ora puoi evitare di interrompere? Già non è semplice…”
“Scusa.”
Olivia sospira e riprende a parlare.
“Ho preso una cotta per lui…”
Devo aver capito male. È impossibile.
Conosco Olivia: è innamorata di suo marito e poi è troppo responsabile per perdere la testa per un altro, non metterebbe mai a repentaglio il suo matrimonio.
“Puoi ripetere? Non credo di aver capito.”
“Hai capito: ho una cotta per lui.”
Ossantocielo! È tornata in ufficio da tre giorni, come si fa a perdere la testa in tre giorni? Come?
Eva calmati, non puoi essere così esplicita: si sentirebbe giudicata.
“Mi stai giudicando? Lo sapevo!”
“No, no… è solo che fatico a capire.” dico velocemente. “Due settimane fa ero in montagna con te, tu e Mitch mi siete sembrati affiatati come sempre… potrà sembrarmi strano, no?”
“Sì… lo è.” mormora disperata. “Nemmeno io so cosa mi è preso… è stato un colpo di fulmine…”
Il fatto che stia usando il verbo passato mi porta a pensare che sia già caduta tra le sue braccia e questo è un casino.
“Ragioniamo: avete già… ehm…”
“No! Certo che no! Lui nemmeno lo sa.”
Dio ti ringrazio.
“Eva, sto vivendo un inferno: amo mio marito, ma sono attratta da lui.”
“Forse dovresti ridimensionare i tuoi sentimenti e prenderli per ciò che sono: la tua è solo un’infatuazione, non è una cosa seria, presto passerà.” dico nel tentativo di alleggerire il senso di colpa che sento nelle sue parole.
“Non passerà… siamo a stretto contatto tutto il santo giorno. È competente, gentile, premuroso, e poi dovresti vederlo: bello, alto, muscoloso, giovane…” dice in tono svenevole.
È il classico toy boy che cerca di fare carriera seducendo il suo capo. Mi auguro solo che non sia minorenne.
“Non hai idea di quanto sia difficile nascondere l’eccitazione che mi provoca stargli vicino. Ho addirittura immaginato di fare sesso con lui sulla mia scrivania… ti rendi conto?” dice disperata.
“È normale: c’è un ragazzo belloccio che cerca di fare colpo e ai tuoi ormoni sembra di rivivere l’adolescenza, ma devi essere prudente: questo non sai nemmeno chi è, non puoi fidarti.”
“Devi aiutarmi: ho bisogno che tu mi raggiunga in azienda per un paio di giorni.
Puoi organizzarti? Mi serve il tuo supporto morale… e il progetto a cui stai lavorando, ovviamente…”
Cerca di mantenersi professionale, ma non le serve una collega, le serve ha un’amica che la faccia rinsavire.
Demolirò quel pupazzo opportunista.
“Okay, vedo come organizzarmi per rimanere un paio di giorni, ma tu, nel frattempo, non fare stupidaggini, promettimelo!”
“Te lo prometto… grazie di cuore.”
“Non dirlo nemmeno. Faccio un paio di chiamate per capire a chi lasciare Sofia e ti faccio sapere.”

Maria finirà il trasloco entro sera e inizierà ufficialmente sabato, quando sarò di ritorno dal mio viaggio di lavoro.
In mia assenza, ho chiesto a Clara di occuparsi di Sofia: ritengo che, in questo momento, la sua casa sia l’habitat più confortevole per lei. Olivia le terrà compagnia.
Parto domattina e ho chiesto a Paolo di raggiungermi. Ha un paio di contrattazioni immobiliari da quelle parti, di giorno lavoreremo e la sera potremo stare insieme. Credo che questa sia la sola nota positiva di tutto questo impiccio, confesso di essere seriamente preoccupata per Olivia. E Anche per la valigia: cercare di riempirla con qualcosa di sensato, temo che non sarà facile.

CINQUANTATREESIMO EPISODIO

Illustrazione: Valeria Terranova