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13 Giu

One day… e non è il film con Anne Hathaway

enrica alessi storie di ordinaria follia
enrica alessi storie di ordinaria follia
Q
uante scene di film ho citato in questi mesi di romanzi a puntate? E nelle mie storie di ordinaria follia? Forse ho perso il conto, ma quando desidero portare il lettore in una situazione ben precisa, affinché possa viverla, il riferimento cinematografico è un escamotage immediato.
Non credo di avere un film preferito, e nemmeno una scena preferita, ma se qualcuno mi chiedesse di sceglierne una, capace riassumere la ragione che mi ha spinto a non rinunciare al mio sogno, sicuramente saprei sceglierla.
One day. Chi non lo ha visto, provveda.
Chi lo ha visto e non ha pianto, si faccia vedere da un cardiologo: probabilmente il cuore non funziona. Ma la scena che piace a me fa ridere, oggi non voglio fare piangere nessuno: sto per darvi una bella notizia.
Emma e Dexter si amano da sempre, anche se non lo sanno, anzi lo sanno ma non vogliamo ammetterlo, perché i personaggi nascono come amici.
Dopo essersi conosciuti durante la notte di St. Swithin, dopo la festa di diploma, il destino vuole che si scambino la promessa di rivedersi il quindici luglio di ogni anno.
Il tempo passa, Emma, fa la cameriera in un ristorante messicano, cerca di mantenersi per coltivare la carriera di scrittrice, Dexter, invece, che proviene da un ottima famiglia, gira il mondo in cabriolet, sognando di diventare un uomo di spettacolo.
Seppure gli elementi della storia tendano a favorire Dexter, una serie di vicende spiacevoli gli cambia la vita, si trova solo e senza lavoro.
Nel frattempo, Emma ha divorziato dal marito, si è trasferita a Parigi e ha pubblicato il suo libro: un romanzo per bambini. È una scrittrice famosa.
Dexter parte dagli Stati Uniti per raggiungerla, e sull’aereo, seduta di fronte a lui, c’è una bambina che legge il libro di Emma: lo sfoglia, ride. Dexter la guarda, sorride anche lui.
Volevo questo, ecco perché ho insistito.
Volevo scrivere un libro che potesse essere letto da tutti, che fosse distribuito in tutte le librerie.
Non è stato facile, ma Giaco mi ha aiutato, le mie super bimbe mi hanno aiutato e adesso siamo qui: nel mio romanzo.
L’ho aspettato così tanto, da non poter fare altro che paragonarlo a un bambino.
La mia gravidanza editoriale è giunta al termine: il 25 giugno, arriva Pret-à-bébé — diario di una mamma pronta a tutto — Edizioni Piemme Mondadori.
Descrivere cosa provo non è semplice, ma i miei mitici lettori mi conoscono e possono immaginarlo: questo grande traguardo lo abbiamo raggiunto insieme.
Sono felice, sono eccitata e mi auguro di cuore che possa strapparvi lo stesso sorriso di quella bambina.
Vi voglio bene.
Illustrazione: Valeria Terranova