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29 Mar

Il cavaliere oscuro — e non è il film con Christian Bale

enrica alessi storie di ordinaria follia
enrica alessi storie di ordinaria follia
 
O
gnuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.
Ma quella zona d’ombra è la stessa che ci affascina, che ci cattura e ci coinvolge. Seppure nella vita vera, la linea sottile che divide il bene e il male sia ben delineata, in tv, diventa quasi invisibile ed è più semplice decidere da che parte stare: io stavo col Libanese.
Tutto è cominciato da quel Romanzo Criminale diventato una serie, dove la Magliana e i membri della sua banda mi rubano il cuore per trascinarlo al bar di Franco, nella roulette di Libano e fino al porto di Civitavecchia, spingendomi addirittura a convincere — con due pistole giocattolo — un paio di amici a girare la scena dove il mio eroe, insieme al Freddo e al Dandi, aspettano il carico di droga sulle note di You make me feel.
Ma il mio cavaliere oscuro arriva sei anni più tardi, con la serie Gomorra.
Non ha nulla da spartire con il Batman di Christian Bale, ma il figlio del boss che pareva tenere una capa giusto per spartire le orecchie, a metà della prima stagione cambia e diventa il mio beniamino. Forse perché qualcuno è più cattivo di lui, forse perché il desiderio di vendetta è così contagioso da indurmi a schierarmi dalla sua parte, ma di fatto, dopo la vacanza studio in Honduras, organizzata da donna Imma, Genny Savastano diventa il personaggio rivelazione. Torna a Secondigliano con una sorta di laurea in anatomia, una cresta che è tutto un programma e una voglia incontenibile che pare più un grido di battaglia: ‘Mo’ ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost’’.
Ma tutti i personaggi, buoni o cattivi che siano, capaci di scatenare emozioni nel pubblico che li segue, inducono lo spettatore stesso a non farsi bastare la sola immaginazione, stimolano la sua curiosità, portandolo a chiedersi chi sia la persona che si nasconde dietro il personaggio, per scoprirne la sua vera identità.
È la mia volta: vediamo chi è l’attore che interpreta Genny Savastano.
Si chiama Salvatore Esposito, classe 1986. Dopo due anni dall’inizio della serie pubblica un libro autobiografico: ‘Non volevo diventare un boss.’
Il mio lato oscuro rimane un po’ deluso: già dal titolo mi pare di intuire che verità e finzione viaggino su due binari opposti, ma quello limpido e cristallino non solo divora il libro, ma si compiace del testo e del messaggio positivo, presente dall’inizio alla fine.
Hai un sogno? Corri a prenderlo.
Nonostante le numerose difficoltà, Salvatore con costanza, determinazione e impegno realizza il suo sogno di diventare attore. Si trasferisce a Roma, inizia a studiare recitazione e si paga gli studi lavorando da McDonald.
Quando la produzione di Gomorra è alla ricerca dell’attore che interpreterà Genny, Salvatore è sul set solo per imparare, ma Sollima, il regista, capisce in fretta che quel ragazzo è l’unico in grado di ricoprire un ruolo tanto importante.
A lettura finita, giungo alla conclusione che per quanto la mia zona d’ombra sia pronunciata, io e Genny non abbiamo nulla in comune, io e Salvatore invece sì.
E seppure la mia parte sognatrice sia fermamente convinta che prima o poi lo conoscerà davvero, l’altra, quella più razionale, si limita a scrivergli un messaggio su Instagram per fargli sapere che idea mi sono fatta.
“Caro Salvatore, ti scrivo per dirti che ho letto il tuo libro, che mi è piaciuto e che mi ha pure commosso. Tu mi hai commosso.
Mi hai insegnato che tanti aspetti del mio carattere, che sono lì da quando sono al mondo, forse sono lì per una ragione: la passione per cui vivo.
Ho deciso che durante le vacanze di Natale, ti aspetterò nel tuo palazzo. Chiederò alloggio alla signora Riccio, la tua dirimpettaia. Oppure, me ne starò sul pianerottolo del piano di sopra, mentre la signora Fortuna mi prepara il caffè, con una rampa di scale a mio vantaggio, l’agguato avrebbe un effetto sorpresa amplificato. Aspetterò che tu faccia ritorno a casa e non sarò a mani a vuote, ma con un cabaret di graffe fritte di Edenlandia. Per correttezza, ti informo che mi apposterei già intorno al 23 dicembre, ma mettiamoci d’accordo che pure io tengo famiglia.”
Lui mi risponde, ride, ringrazia e scrive che spera di abbracciarmi presto.
Starò senza pensieri e nel frattempo mi consolerò con la quarta stagione di Gomorra che inizierà stasera su Sky Cinema 1.
Illustrazione: Valeria Terranova