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6 Lug

Ferie d’Agosto…e non è il film di Paolo Virzì

storie di ordinaria follia
enrica alessi storie di ordinaria follia
 
P
er me è Alessia questo è stato un anno decisivo: io mi sono laureata, lei è uscita con il suo libro in libreria, ma per ciò che riguarda le temperature estive, tutto è rimasto come prima: 40 gradi all’ombra.
Chi rimane in città non può fare altro che attrezzarsi di ventilatori, condizionatori e altri rimedi per sopravvivere al caldo, ma l’estate è così: o la odi o la ami.
È una stagione che non scende a compromessi, ti mette a dura prova, ma per me è sinonimo di casa.
Per chi, come me, vive lontano dalla terra in cui è cresciuto non può non sentirne il richiamo e ad agosto scatta l’ora X.
Io e Furio iniziamo il nostro tour estivo dividendoci tra Messina, Vulcano ed Ischia, consapevoli del fatto che ad aspettarci non ci saranno solo i nostri genitori, ma anche granite, gelati, pranzi e cene: è un pacchetto all inclusive che non vediamo l’ora di goderci.
E poco importa se si dice che l’estate fa passare l’appetito, al sud questa regola non vale. Le tentazioni sono tante e quasi sempre accompagnate da un ‘e quando mi ricapita?’ che neanche ti fa pensare al peccato di gola, ma piuttosto al dovere morale di soddisfarlo.
Quando riusciamo a ritagliarci qualche giorno solo per noi, ci piace stare il più possibile in riva al mare e la scena è questa: io sugli scogli a prendere il sole, Furio in acqua, e quando è riuscito a convincermi a fare snorkeling, mi sono beccata l’otite e la febbre a 39.
Furio ama le escursioni a Vulcano e spesso organizza spedizioni sul cratere.
L’ho seguito solo una volta, ma non ero preparata perché avevo con me solo un paio di ballerine e sapevo perfettamente cosa mi aspettava. Ho fatto questa lunga ed estenuante scarpinata con un paio di ballerine ai piedi e le conseguenze sono facilmente immaginabili, se questo non è amore non so cosa potrebbe esserlo.
Ho ripetuto l’esperienza a Ischia — con le scarpe da trekking — Furio mi ha portato sul monte Epomeo, ma anche lì, soffrendo di vertigini, è stata dura. Mi sono appollaiata su una roccia sforzandomi di non guardare di sotto, tenendo gli occhi fissi sul mio uomo che, nel frattempo, scattava foto in modalità National Geographic nun te temo.
Ma le vacanze sono belle anche per questo. Si ha la possibilità di scoprire posti nuovi e di guardare con occhi diversi anche quelli che conosci da sempre, io, però, credo che non ci sia niente di meglio di un aperitivo in riva al mare.
 
Illustrazione: Valeria Terranova