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8 Gen

Diario di viaggio

crem's blog enrica alessi scrittrice

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A

vevo chiesto alla pupe il riassunto della vacanza, ma l’ultimo giorno Carola si è presa la febbre e il virus intestinale, facendosi un viaggio di ritorno da incubo che potrebbe fare da spunto per un nuovo programma di Real Time, e Emma assomiglia a suo padre: è più sintetica. Ha elaborato una lista essenziale delle cose che abbiamo fatto in vacanza, ma siccome era troppo asciutta, ho pensato di condirla un po’. Ho preso spunto da quello che ho scritto martedì, a proposito di cambiare, di fare cose nuove, ed ecco il mio riassunto diviso per punti:

1. Capodanno al caldo con una coppia di amici che hanno due bambine.
Arriviamo e cominciamo a studiare l’isola.
I punti di ritrovo. Dove si mangia, dove si fa sport e tutte le scorciatoie per raggiungerli.
Io non ho senso dell’orientamento e per me il villaggio è il Labirinto di Cnosso, ma senza il Minotauro. La fetta migliore della spiaggia è proprio davanti ai nostri bungalow, è un vero paradiso. E in un attimo è già capodanno. Le palme illuminate, i fuochi d’artificio che esplodono dietro di loro, le bimbe che ti chiedono di ballare, e un altro Vodka Tonic, per favore.

2. Snorkeling di gruppo alla ricerca di tartarughe e delfini.
Il ragazzo che ci accompagna ci ripete più volte che non può darci la garanzia di vederli, quasi a voler dire “ehi amici, qui la clausola soddisfatti o rimborsati non è contemplata…” ma noi ci sentiamo fortunati.
Arriviamo bardati come dei palombari e siamo pronti a tuffarci. Quasi. Più o meno.
Parte Giaco, poi Emma, poi Malla, poi la guida che accompagna le più piccole, poi la Saby.
Avete presente quando il Titanic si spezza in due, affonda e tutti i sopravvissuti sono in preda a una crisi di panico? Noi.
Viola continua a chiedere alla guida che non parla italiano: “ci sono le meduse? Ci sono? Ci sono le meduse?” Lui non capisce, lei si agita. A Carola si appanna la maschera, a me si riempie il boccaglio e Giaco perde una pinna: è il caos più totale. Ma alla fine riusciamo a vedere le tartarughe. Risaliamo, ci asciughiamo e ripartiamo per cercare i delfini. E li troviamo: tantissimi. Riusciamo anche a filmarli da vicino. Qualcuno inciampa sfracellandosi un ginocchio, ma la ripresa è sana, salva e nitida. Torniamo vittoriosi, il sole sta tramontando e in quello specchio d’acqua vediamo un piccolo pesce che fa le piroette.
“Ma che carino!” esclamo io.
“That’s a barracuda!” dice la guida indicandolo.
E mentre vorrei ritrattare la mia valutazione, la nave attracca al pontile.

3. Chiacchierata con i gechi del bagno.
Di solito ci si chiude in bagno per avere un po’ di privacy, ma alle Maldive è diverso: il bagno è aperto ed è un covo di gechi.
Prima spalanco la porta come un agente della Dea che fa irruzione nella casa di Pablo Escobar, abbasso la pistola e dico: “ohi, sto entrando…”, poi controllo il soffitto, gli angoli sopra la vasca e quelli dello specchio sopra il lavandino: ecco lì ce n’è uno. Lo temo, ma lo rispetto e cerco di mettere le cose in chiaro da subito.
“Dunque, io devo fare delle cose, se fossi così gentile da non muoverti, tenendo ben ancorate le tue ventose senza cadere, mi eviteresti un infarto. Che dici?”
Lui mi guarda, sbatte le palpebre e si mangia una formica che sta passando: questo è il momento giusto per correre a fare la doccia.

4. Prendere sonno in modo alternativo nonostante il fuso orario.
Giaco russa da un pezzo, io continuo a dargli dei piccoli calci a intermittenza che però non riescono a farlo smettere e sono le due di notte. Ci vuole qualcosa, una camomilla, un tavor? No, meglio una puntata di Suburra su Netflix: mi farà anche stare con il fiato sospeso, ma la faccia di Alessandro Borghi mi fa sognare.

5. Passeggiare sulla riva del mare con tanti piccoli cuccioli di squalo.
E chi lo avrebbe detto che la pinna più terrificante dell’oceano rivisitata in versione mignon sarebbe riuscita a farmi tenerezza?
Sono tanti, piccoli, innocui. Li seguo per filmarli con la colonna di sonora di John Williams, fingendo di ignorare la sola domanda che continua a torturarmi: “ma la mamma dove sarà?”
Meglio cambiare canzone, metto Enrico Nigiotti, L’amore è. Esatto, l’amore è solo carte da scoprire… e anche questo cielo rosa. #CiaoMaldive 😘

Illustrazione: Valeria Terranova