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4 Set

Fine di una storia — e non è il film con Julianne Moore

storie di ordinaria follia
     
P er quest’anno pensavo di avere già dato. Un mese fa ero su un’ambulanza di Positano, con mia figlia che implorava l’anestesia per chiudere un taglio alla caviglia: è stato come vivere una scena di ‘Nato il 4 luglio’. Invece mi sbagliavo, mi è pure venuta la disidrosi. Ho delle vesciche pruriginose su mani e piedi che sono spuntate così, senza avvertirmi. Ho scoperto di preciso cos’è, su Google, quando la malattia ha manifestato i suoi effetti: nel momento in cui mi sono accorta che il mio alluce non le sarebbe bastato e voleva prendersi tutto il piede. Prima il sinistro, poi il destro, ora pure i palmi delle mani: mi prudono da morire. Anche di notte. Ho controllato,...
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15 Ago

Tutti dicono I love you — e non è il film con Woody Allen

enrica alessi storie di ordinaria follia
   
A lla fine, io e Giaco siamo andati a Venezia, anche senza fare una telefonata a Caovilla. Mi sarebbe dispiaciuto approfittare della sua ospitalità. E poi un weekend romantico fuori porta è già un’ottima occasione per una trasferta. Specie in un momento in cui io e Giaco non andiamo troppo d’accordo e tutti e due ne abbiamo bisogno. Seppure sia difficile da credere, anche io e lui litighiamo e, quando succede, Boy va a nascondersi. Se le bimbe non stessero dormendo, mi metterei a urlare. Come faccio a limitarmi mentre litigo? Mi perdo la parte più bella. Ma in albergo non ci sente nessuno, lì posso strillare quanto mi pare. In fondo, le liti fanno bene alla coppia. E non per...
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12 Ago

Ferie d’agosto — e non è il film con Sabrina Ferilli

storie di ordinaria follia enrica alessi
 
M anco da Cesenatico da otto anni, due mesi, cinque giorni e questa mattina. Venivo qui in vacanza con i miei genitori e i miei quindici anni, poi ci sono tornata con Giaco e ancora con le bimbe. Cesenatico è magica: è stata la chicca della mia adolescenza. Tutto ciò che a casa era complicato, lì si semplificava — a parte dormire. Alloggiavamo in una pensione a una stella e io e mio fratello dividevamo la stanza con i miei. Una camera senza aria condizionata di tre metri per due e mezzo, con bagno, balcone, un letto matrimoniale e uno a castello. Io dormivo in basso, mio fratello era stato più veloce. A me era toccato il posto peggiore: quello...
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9 Ago

Who’s that girl? — e non è il film con Madonna

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
R eplicare la classe, il carisma, il carattere che avevano le top model degli anni d’oro è quasi impossibile. Ma io che sono alta un metro e cinquantatré — come Alexia la cantante, che però canta Happy, felice della sua bassezza — posso dire che una volta, sua Maestà Marpessa, la musa di Versace, mi ha fatto un complimento. Forse i miei eccessi di sincerità non mi porteranno da nessuna parte, ne sono consapevole, ma non posso esimermi dal raccontare come andarono davvero le cose. Settimana della moda di qualche anno fa, io e il mio amico Matteo entriamo nel cortile di Martini, in Corso Venezia e aspettiamo che qualcuno ci raggiunga per assegnarci uno dei tavoli all’aperto. Ricordo perfettamente la...
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5 Ago

In her shoes — e non è il film con Cameron Diaz

storie di ordinaria follia enrica alessi
C redo di aver capito che la moda non va solo guardata, ma soprattutto studiata, quel giorno in cui René Caovilla mi ha stretto la mano e io non sapevo che fosse lui. Anzi, a essere sincera — e a costo di mettere a repentaglio la reputazione di esperta di moda che altri mi affibbiano — confesso di essere sempre stata convinta che René fosse una donna. Chissà, magari pensavo a Renee Zellweger. Io e Giaco siamo a Milano, in Via Monte Napoleone, stiamo aspettando un taxi. Lui indossa una camicia bianca, un paio di jeans chiari e i mocassini di Louis Vuitton che gli ho regalato per il suo compleanno: che classe. Io, invece, mi sono vestita lasciando a casa...
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30 Lug

A star is born — e non è il film con Lady Gaga

storie di ordinaria follia
   
E ra l’anno della pubblicità del Parmacotto, l’anno in cui imitavo Christian De Sica meglio di chiunque altro. L’anno in cui avevo deciso di esibirmi come cantante alla festa della scuola — su un camion di trasporti e logistica che aveva trovato un modo insolito di farsi pubblicità. Invece del solito ‘impara l’arte e mettila da parte’, meglio ‘impara l’arte e portala con te’: sullo slogan, niente da dire. Non sarebbero mancati i microfoni, le casse, il fumo artificiale, tutti lo avrebbero preso per un vero palcoscenico. E di fronte alla mia performance, in cui avrei cantato Zombie dei Cranberries, il pubblico non solo si sarebbe dimenticato del camion, ma si sarebbe addirittura alzato in piedi per applaudirmi, gridando:...
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29 Lug

L’amante — e non è il film con Romy Schneider

storie di ordinaria follia enrica alessi
 
I o e Positano siamo amanti, amanti inseparabili, ma Giaco non è geloso, non di lui. Sa che ho bisogno di Positano, mi riattiva, mi calma e mi abbronza — questo Giaco ancora non lo sa fare. Ognuno ha i suoi limiti. E così, almeno una volta l’anno, carico una camionetta di vestiti, le mie figlie, Boy e vado nel profondo sud. Profondo perché è nel profondo del mio cuore. I momenti preferiti della mia giornata a Positano. 1. La sveglia. La luce che entra dalla finestra, e la certezza matematica che, da quella finestra, si vede il mare con le barchette che sembrano soprammobili su uno specchio d’acqua blu. 2. La colazione. 3. La discesa per arrivare al mare. Quella in cui...
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