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14 Set

Love Story… e non è il film con Ali MacGraw

enrica alessi scrittrice storie di ordinaria follia grazia
I l mio romanzo era stato spedito alle case editrici e loro dicevano no. La perseveranza mi imponeva di non arrendermi, ma a spronarmi di più, erano le lettere di rifiuto che ricevevo via posta elettronica. Uno screenshot, un sospiro, una lacrima, un lungo pianto disperato e la solita domanda: #pecccchè? Fatta eccezione di un paio, di cui ricordo solo la durezza e la freddezza di un iceberg, tutte le altre erano caldissime. Si aprivano elencando gli aspetti positivi del mio modo di scrivere: la grande ironia, il modo brillante di argomentare, la comicità degli eventi, ma tutte si chiudevano con un però: è un genere difficile da piazzare, abbiamo già qualcosa di simile. C’era stato addirittura chi mi aveva rifiutato per lo...
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7 Set

Piace a troppi…e non è il film con Brigitte Bardot

enrica alessi scrittrice
S e a metà degli anni Cinquanta, Brigitte Bardot non avesse accettato di girare un film a Saint Tropez, questo piccolo paradiso di fama internazionale sarebbe rimasto un villaggio di pescatori sconosciuto: i personaggi cambiano la storia e spesso, inconsapevolmente, entrano a far parte della tua. La mia vacanza a Saint Tropez ne ha prodotti diversi e come succede nei titoli di coda, a discrezione del regista, i miei personaggi sono elencati in ordine di apparizione. Sylvie, la responsabile dell’accoglienza clienti dell’albergo, è colei che cerca di assicurarsi che la vacanza stia procedendo nel migliore dei modi. Bionda, carina, look azzeccato, modi gentili, inglese perfetto: io la schivo come la peste. Se nella prossima vita ho già deciso di vivere a Londra...
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2 Set

I found my love in Portofino

enrica alessi storie di ordinaria follia
D ieci anni di matrimonio sembrano un traguardo, un traguardo che deve essere premiato con una piccola vacanza a Portofino. Il weekend della vita — e quello dei suoi risparmi — ma dieci anni di matrimonio sono pur sempre dieci anni di matrimonio: festeggiamo. Sono entusiasta, voglio fare le cose in grande, non mi accontento di un hotel qualsiasi, voglio un albergo splendido e a Portofino, il più bello si chiama proprio così. Cerco il numero di telefono, chiamo e attacca la canzone di Fred Buscaglione: “Lo strano gioco del destino, a Portofino m'ha preso il cuor.” La canzone continua, ma diventa un leggero sottofondo che accompagna la voce della signorina che risponde in automatico: “Albergo Splendido, i nostri operatori sono momentaneamente occupati,...
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24 Ago

La posa del fenicottero

enrica alessi scrittrice storie di ordinaria follia
I l mio stomaco assomiglia a quello di un pesce rosso, né più, né meno: se non faccio attenzione a cosa mangio, lui si vendica, facendomela pagare con gli interessi. Succede, quindi, che domenica sera al ristorante, mangio una quinoa cucinata a mo’ di risotto e dopo il primo boccone, dico: “buonissima, forse è la cosa più buona che ho assaggiato dall’inizio della vacanza.” La sacra famiglia lascia cadere la forchetta nel piatto, smette di mangiare e si volta verso di me per fare un appunto alla mia considerazione: “Mami è ovvio: mangi solo dei cuori di lattuga.” In effetti non posso contraddirli: è vero che mangio sempre le stesse cose, ma stavolta il piatto è diverso. E sono fiera...
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14 Ago

Chi ha inventato il tablet…

enrica alessi scrittrice
I bambini non sono programmati per stare al ristorante: si annoiano, da sempre. E forse, ciò che più li affligge non è tanto il dovere stare composti a tavola, ma il non capacitarsi di come i grandi possano godere di un momento che li costringe a stare seduti, nella stessa posizione, per quasi due ore. I bambini si adeguano, seguono i genitori, ma non si divertono e vogliono qualcosa in cambio: il tablet. Il tablet viene sulla terra per intrattenere il bambino al ristorante. Chi lo ha inventato deve essere sicuramente figlio degli anni Ottanta: gli anni bui in cui al ristorante, non c’era neanche la televisione.Lo immagino: seduto a tavola, mentre supplica i genitori di potersi alzare,...
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10 Ago

Sicilia 1999 – Part 2

enrica alessi scrittrice
G iaco smise di giocare a calcetto per sempre. Da allora, non ha più toccato un pallone — solo palline da tennis. Minacciai di andarmene, di lasciarlo solo con gli zombi e lui mi supplicò di restare. Lo perdonai, in cambio di un po’ di shopping alla boutique del villaggio, ma l’esperienza si rivelò anche più deludente del sesso mancato del pomeriggio. Era chiaro che la vacanza non fosse iniziata nel migliore dei modi e decidemmo di ricominciare da capo, dal giorno seguente. Al sorgere del sole, la luce si infilò tra le persiane e mi svegliai. L’occhio sinistro giaceva sul cuscino senza riuscire a muoversi, ma il destro, spalancato e abbagliato dai raggi del sole, vide le...
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