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30 Mag

Il cappotto sbagliato al momento sbagliato

Not For Fashion Victim Enrica Alessi
C assandra è di fronte a me. Faccio due passi avanti, per allontanarmi dal capo d’accusa. La saluto con un sorriso di ghiaccio, mentre immagino dove ho lasciato il cappotto: sul banco, tra le mani di Amelia. Mi giro di scatto per controllare, e lui è sparito. Forse, ho ancora una speranza. Ripristino il sorriso con cui è abituata a vedermi e mi fa una domanda: “Che ci fai qui?” È sorpresa, per forza, i miei vestiti non passano mai dalla lavanderia, ma quelli di mia madre sì. “Ho portato il cappotto di Cervino di mia madre...
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23 Mag

Lavanderia cercasi

I eri sera prima di andare a dormire — e solo dopo essermi fatta fracassare da Max la quinta vertebra lombare — mi sono buttata sul mio libro. 50% senso del dovere. 50% senso di colpa. Questa storia del cappotto puzzolente mi porta inevitabilmente al pensiero di profumarlo un po’ e — per osmosi — a volerne sapere di più di Chanel Nº5. Nel mondo, si vende una bottiglia ogni 30 secondi: è incredibile. Tra le tante leggende, una delle più affascinanti racconta che, nel 1919, Coco abbia ritrovato la ricetta di un profumo segreto, rimasta nascosta per secoli. È una storia avvolta dal mistero e, se non fosse per il documento che prova l’esistenza di questa formula, conservato negli archivi di Chanel a...
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16 Mag

Pizza peripatetica

enrica alessi romanzo Not For Fashion Victim
 
F ingo di concentrarmi sull’arredamento del locale, sui pezzi di design che mi circondano, ma la sola cosa che la mia attenzione riesce a catturare è Britney, che si avvicina al tavolo. Mi guarda sorpresa e si siede. “Ciao Melissa, che ci fai qui?” Pensa, ti stavo facendo la stessa domanda. “Io sono la migliore amica di Cassandra.” dico fiera. “Allora sei tu la persona che stavamo aspettando.” Riesce a fare la prima donna sempre e comunque, anche quando ricopre il ruolo di amante, forse dovrebbe tenere dei corsi di autostima, e rabbrividisco al pensiero che potrei averne bisogno. “Quindi vi conoscete?” le chiede Tommaso. Ma prima che possa rispondere, Cristian ci raggiunge al tavolo con penna e taccuino. “Volete ordinare?” ci chiede. Sì grazie. Prima, però, vorrei...
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