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29 Giu

Love is in the air…

RETROSUPERFUTURE EYEWEAR

Voglio quelle scarpe. La vetrina è cristallina, quasi fosse indispensabile per farmele vedere bene. Le ho viste eccome. Cosa mi è venuto in mente? Dovevo proprio passare da qui? Adesso capisco cosa sentiva Ulisse al richiamo delle sirene, che poi il tema alla fine era lo stesso: l’amore. Forse il suo era più carnale, ma sempre di amore si trattava. Il mio per le scarpe? Stessa cosa. Non mi sento migliore del re di Itaca, che ha a casa Penelope che si divide tra proci, maglia, uncinetto, punto croce, aspettando il suo ritorno per anni. Ogni volta che nella vita ho pensato di poter risparmiare qualcosina, è sempre andata male, passavo di fianco a una vetrina e tac! L’amore ha sempre preso il sopravvento. Non esiste giornata storta che non si possa raddrizzare grazie a un po’di amore. Non esiste giornata storta che non si possa raddrizzare grazie a un paio di scarpe nuove. Nei film americani, le persone mangiano gelato al cioccolato direttamente dal barattolo, io attingo direttamente dalla mia carta di credito, che sta sempre nel taschino in alto a destra del portafoglio – a prova di cieco. – Di solito guardo la commessa che parla e mi dice quanto mi stanno bene – o almeno penso – forse non sento esattamente quello che dice, solo rumore in sottofondo, mischiato ai cori dell’Alleluia di Haendel ad un volume così alto che vorrei mettermi a ballare in negozio. Non deve dirmi nulla, ho già deciso. Amore? Sì, certo, perché quando ne compro un nuovo paio , non si tratta solo di un acquisto, ma di un’adozione. Io le prendo e le salvo da chiunque non saprebbe amarle quanto me. La commessa continua a parlare, mi ha fatto una domanda? Annuisco e sorrido. Ancora non smette di parlare, continuo a sorridere e ad annuire, sorridere ed annuire – mi si slogherà il collo. – Ma ne vale la pena, sto solo aspettando il mio momento. Finalmente, è arrivato. Ora, faccio io la domanda: le dispiace se le tengo addosso? Non può dirmi di no, si limita a guardarmi stralunata, eppure le sono bastati appena tre minuti per vendermi un paio di scarpe. Stasera potrà trovare il coraggio di andare dal suo titolare a chiedere quell’aumento in cui spera da tanto – anche questo è amore: dare agli altri la speranza. – Mi dice che posso tenerle, io gongolo ed esco con una piroetta. Mi serve un’altra vetrina scintillante in cui potermi specchiare e godere della mia nuova meraviglia. Ora si che ho una camminata decisamente elegante, sembro anche più magra, così subito, altro che dietologo! Sono anche più felice, vedi? Ho risparmiato anche la seduta dallo psicologo, ma sento un rumore ritmico e affanato dietro di me, non è che mi scippano proprio adesso? È la commessa di prima, cosa vuole adesso? Mi sta rincorrendo e dice: Le sue scarpe! Ah ecco, giusto, le mie vecchie scarpe. Le stesse che ho adottato a Mantova – o era Milano? –  qualche mese fa. Torno indietro, prendo il pacchetto e ringrazio imbarazzata. I figli non si abbandonano mai, spero che possano perdonarmi – prima o poi. –

I want those shoes. The shop window is crystal-like as if it wants me to see them well. And yes, I’ve seen them. What do I have in my mind? Why did I have to pass by? Now I perfectly know how Ulysses could feel when he heard the sirens calling him as, all in all, the theme is always the same: love. perhaps, his was a more sexual kind of love but it doesn’t matter. My love for shoes? The same. I’m not better that the king of Itaca who has a wife at home, Penelope waiting for him for years among the Proci and her tricot works. Every time in my life I decided to save some money, something got wrong, I passed by a window and tac! Love at first sight. There’s no blue day that can’t be a little better with some love. There’s no blue day that can’t be a little better with a pair of new shoes. In American movies people eat kilos of ice-cream directly from the box, I directly take out money from my credit card that is always in the top right pocket of my purse- even a blind can see it. – I usually look at the shop assistant telling me how wonderful I look with the shoes on- or perhaps I think so- but I don’t know what she’s saying, I just hear Haendel’s Hallelujah choir so loud I could dance in the shop. She doesn’t need to convince me, I’ve already taken my decision. Love? Yes, of course because every time I buy a new pair of shoes, it’s not simply a purchase but a sort of adoption. I take them and save them from others who could never be able to love them like I do. The shops assistant keeps on talking, has she asked me anything? I just smile at her. She keeps on and on and I keep on smiling – I will have a paresis. But it’s worth it, I’m waiting for my very moment. Finally, it has come. Now I ask a question: Do you mind if I wear them immediately? She can’t say, she looks at me in astonishment and I can’t understand why as in less than three minutes she sold me a pair of shoes. This evening she’ll find the courage to ask her boss for a salary increase – and this is about love too: give people hope. – She says I can wear them, I go out proud and happy. I need another crystal-like window to use as a mirror and look at my new favourite shoes. Thanks to them I have such an elegant allure, they even make me look slimmer, the best nutritionist couldn’t have done better! And, what’s more, I’m happier. Can’t you see? I saved the money of my psychotherapy and suddenly I feel someone chasing me, is there someone behind to bag-snatch me? No, it’s just the shop assistant, what the hell does she want now? She’s running after me and says: Your shoes! Oops, well, my old shoes.The same I had adopted in Mantova – or was it Milan? – some months ago. I come back to the shop, take my old shoes and say good-bye embarrassed. Sons should never be abandoned, I hope they can forgive me – sooner or later. –

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DOLCE & GABBANA SANDALS

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ENRICA ALESSI SCRITTRICE

 Dress: YMC

Bag: THE VOGUE WARDROBE

Sandals: DOLCE & GABBANA

Eyewear: RETROSUPERFUTURE