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24 Nov

I paradossi di Chanel

I paradossi di Chanel

L

a mia vita è stata così: piena di contraddizioni bizzarre che l’hanno resa sorprendente e straordinaria. Chi avrebbe detto che un giorno, quella ragazza di campagna che ho sempre rinnegato sarebbe diventata il simbolo dell’eleganza parigina? E chi lo avrebbe detto che quella stessa ragazza, inconsapevolmente, avrebbe tratto ispirazione da tutto ciò che la circondava? Chi lo avrebbe detto che la mia indole mascolina mi avrebbe indotto a prendere spunto dal guardaroba maschile per reinterpretarlo fino a vestire la donna di una femminilità mai vista? E chi immaginava che sarei riuscita a trasformare la semplicità e la libertà di movimento nella vera essenza del lusso? L’austerità di Aubazine, gli abiti monacali mi hanno insegnato più di quanto volessero: perché scegliere tra bianco e nero quando la loro unione ne esalta intensità e bellezza? La mia abilità, la mia tenacia, il mio spirito combattivo mi hanno consentito di conciliare estetica e praticità, stile e comfort, e hanno fatto del mio nome un simbolo. Un simbolo di audacia che si cela tra decenza ed esuberanza, opacità e trasparenza, eleganza e disinvoltura, innovazione e tradizione. L’ho fatto con gli abiti e l’ho fatto con il mio profumo: la fragranza artificiale con i profumi della natura. La mia vita fatta di contraddizioni bizzarre ha offerto alle donne l’opportunità di essere qualsiasi cosa e ogni cosa insieme, vulnerabili e invincibili, muse e artiste, innamorate e indipendenti… come sono stata io.

My life has always been like this: full of bizarre contradictions that have made it an astonishing and extraordinary life. Who would have said that one day, that maiden from the countryside that I have always disavowed, would have become the symbol of Parisian elegance? And who would have said that the same girl, unconsciously, would have gathered inspiration from all that surrounded her? Who would have said that my masculine soul would have induced me to gather inspiration from the male wardrobe to reinterpret it and end up dressing the woman with a never seen before femininity? And who would have said that I could turn simplicity and freedom of movement into the true essence of luxury? The austerity of Aubazine, the monks’ robes have taught me more than they were meant to: why chose between black or white when their combination exalts their intensity and beauty? My ability, my perseverance, my fighting will have allowed me to conciliate aesthetic and practicality, style and comfort, and have made of my name a symbol. A symbol of boldness that hides behind decency and exuberance, opacity and transparency, elegance and casualness, innovation and tradition. I did it with my clothes and with my perfumes: the artificial fragrance with the scents of natures. My life made of bizarre contradictions has offered women the opportunity to be anything and everything together, vulnerable and invincible, muses and artists, in love and independent… like I used to be.