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19 Apr

Affari miei #part2

ENRICA ALESSI CREM'S BLOG
P
ecché? pecché se faccio le cose impegnandomi esce una chiavica e quando invece sono sicura di fare una chiavica esce un grande successo? Non lo so, comunque, a grande richiesta, torna una nuova intervista indiscreta a me stessa in cui le domande le faccio io. 1. La più grande figuraccia che hai fatto in vita tua? Ammetto di averne fatte tante, ma quella di terza elementare riesce ancora a farmi morire di vergogna. Stavo uscendo da scuola e il pulmino mi aspettava per riportarmi a casa, sapevo che non ci sarei arrivata senza farmi la pipì addosso: mi scappava troppo. Chiesi alla maestra di passare prima in bagno, ma il permesso mi fu negato. Feci le scale del pulmino con le gambe strette strette per evitare l’inevitabile e cercai un posto per sedermi e tenerla a bada. Erano tutti occupati. A metà tragitto cominciai seriamente a pensare alle conseguenze, ma la pipì, quando scappa davvero delle conseguenza se ne frega proprio e me fregai anch’io: decisi di lasciarla andare giù per i pantaloni. I bambini seduti mi guardarono sconvolti, non sapevano cosa dire – figurati io – ma le parole le trovò mia mamma quando  scesi dal pulmino con le gambe ancora più strette di quando ero salita: “ti sei fatta la pipì addosso?” Non dissi niente, abbassai la testa. La vera domanda sensata me la feci da sola la mattina seguente: come riuscirò a tornare a scuola e fare finta di niente? Usando quel briciolo di nonchalance che possedevo a otto anni. 2. Hai mai cercato di corrompere qualcuno? La domanda è tendenziosa. Ok, rispondo: sì, mia madre ai ricevimenti con i professori, supplicandola di non dire a papà del mio quattro in chimica. Lei era un vero osso duro, sembrava il poliziotto incorruttibile di Narcos, il problema è che io non ero Pablo Escobar e non me la sentivo di metterla davanti all’opzione: o plata o plomo – o soldi o piombo. Mi limitai a offrirle la pulizia di casa ogni sabato pomeriggio, ma anche quello non funzionò. Disse a mio padre del quattro in chimica e mi mandò a ripetizione. Sono passati anni da allora e nonostante abbia apprezzato i suoi sforzi, una cosa mamma te la devo dire: nella vita è tutta una questione di chimica, ma io non ci ho mai capito un benemerito nulla. – Grazie lo stesso. 3. Hai mai avuto incontri ravvicinati con personaggi famosi di fama mondiale? Si, ma senza accorgermene. Helen Mirren, Marpessa, René Caovilla. Matteo e io eravamo a una festa organizzata da Dolce & Gabbana, Helen Mirren mi fermò per dirmi che il cappello che indossavo le piaceva  moltissimo, io le sorrisi senza chiederle neanche un autografo, ma solo perché non l’avevo riconosciuta. Fu Matteo a dirmi che era il premio Oscar che aveva interpretato The Queen e mi diede pure della deficiente. Un anno dopo, Matteo e io eravamo al Martini a bere qualcosa, Marpessa era seduta di fronte a noi e stava lavorando a computer, io indossavo una gonna di tulle voluminosa, lei mi guardò, ripose gli occhiali sul naso che le erano scivolati e sorridendo mi disse: come sei carina! La ringraziai senza neanche chiederle una foto. Non avevo riconosciuto neanche lei, fu Matteo a dirmi che era stata la musa di Gianni Versace, ricordandomi per la seconda volta che ero proprio una deficiente. Sola soletta, durante una settimana della moda qualunque – Matteo ormai si vergognava a uscire con me – stavo aspettando un taxi con un paio di stivaletti di René Caovilla comprati con il rene destro di mio marito. Da lontano, notai un paio di persone che mi indicavano alzando il pollice in segno di approvazione. Andarono avanti per un po’, così decisi di avvicinarmi per saziare la loro curiosità e dissi: sono di René Caovilla – e mi sono costati un occhio della testa! Il ragazzo a cui mi ero rivolta si spostò e dietro di lui apparve René Caovilla in persona che mi disse: lo so. L’aspetto a Venezia, sarà mia ospite. Quella volta me lo dissi da sola che ero uno deficiente con la D maiuscola. 4. La cosa che vuoi assolutamente fare prima di morire? Vincere il premio Pulitzer mi sembra esagerato, meglio rimanere con i piedi per terra e comprarmi un paio di Rainbow di Ferragamo con cui andare in giro. 5. Con quante persone hai fatto sesso in vita tua? #Echettelodicoafare? Potrei dirti due 2 oppure 200, ma non crederesti né all’una né all’altra versione. – Comunque una delle due è vera: giuro!
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Why? Why if my put my efforts into things they always turn out a mess while when I am sure I am messing up there comes a big success? I don’t know, nevertheless, upon popular request here’s a new gossipy interview to myself where I am the one asking the questions. 1. The very time I made a fool of myself? I must admit they were many, but the worse one was in third year in primary school, I still die of shame. After school the school-bus was waiting to students back home, I knew I wouldn’t have made it without peeing my pants: I was dying for a pee. I asked my teacher to go to the toilet first, but she said no. I climbed the steps of the school bus squeezing my tights together as tight as I could to avoid the unavoidable and looked for a seat where to sit down and hold it. They were all taken. Half way through my journey home I started feeling seriously bad while thinking about the consequences, but wee… when you have to you can’t think straight, you just go for it without thinking twice about the consequences, who cares? So I decided to let it go down my trousers. The kids seated were staring at me in shock, not knowing what to say – neither did I – but my mum did, I will never forget her words when I got off the bus squeezing my legs together even more tighter: “Have you just peed you pants?” I didn’t say a word and kept my head down. The only sane question was the one I asked myself the following day: how can I go back to school and pretend nothing happened? Using that air of nonchalance I could use at the age of 8. 2. Have you ever tried to corrupt somebody? A biased question. Well yeah: my mum at parent-teachers night, begging her not to tell my dad of my D in chemistry. She was tough, she was like an incorruptible DEA agent, the problem was that I was not Pablo Escobar and I didn’t feel like giving her the option: o plata o plomo – silver or lead. I just offered her to clean the house every Saturday afternoon, but it didn’t really work. She told my dad of my D in chemistry and sent me to afternoon classes. Many years have gone by since and although I appreciate your efforts mum, there is one thing I need to tell you: in life it’s all a question of chemistry, but I never quite understood what it meant. – Nice try, thanks anyway. 3. Have you ever had close encounters with worldwide famous people? Yes, but without realizing it. Helen MirrenMarpessaRené Caovilla. Myself and Matte were at a party by Dolce & Gabbana, Helen Mirren stopped me to tell me that she really liked the hat I was wearing, I smiled back without even asking her to sign an autograph, only because I hadn’t recognized her. Matte reminded me that she was an Academy Award winner with her interpretation of The Queen and remarked that I was a silly woman. A year after myself and Matteo were having a drink together, Marpessa was sitting right in front of us and we were working on the computer, I was wearing a voluminous tulle skirt, she looked at me pushing her glasses back since they had slithered down her nose and smiled at me and said: how pretty! I thanked her without even asking her for a photo. Hadn’t recognized her, and again Matteo told me she had been the muse of Gianni Versace, reminding me once again I was a silly woman. All alone, during the fashion week, Matteo by the way is ashamed of my company now, I was waiting for a taxi wearing a pair of René Caovilla boots bought with the right kidney of my husband, when from a distance I noticed a couple of people pointing at me and showing me the thumb up in sign of approval. They went on a while, so I decided to draw near to satisfy their curiosity and said: they are René Caovilla boots – and they cost me a fortune! The guy I had addressed moved on one side and behind him here she was René Caovilla in person who replied: I know. I’ll see you in Venice, you will be my guest That time I said it to myself: what a silly woman I am and with a capital S. 4. Something you really want to do before dying? Win the Pulitzer price sounds a bit too much, I’d better stay grounded and buy myself a pair of Rainbow by Ferragamo to go around with. 5. How many people have you had sex with? #andwhywouldItellyou? My answer is 2 or 200 and you believe neither of them is true. – well one of them is: I swear!
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ENRICA ALESSI CREM'S BLOG
Jacket: AVA ADORE 
Shoes: DOLCE & GABBANA
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Eyewear: CELINE