C
osa si sa dell’amore a diciassette anni?
Quello che ci basta sapere. Niente di più.
E quando quell’amore è frutto di una relazione a distanza, il sentimento si fa ancora più vissuto e sofferto.
Il mio si chiamava Ettore e viveva a Cesenatico. Alto, moro, occhi scuri. I suoi amici lo chiamavano Pippen perché assomigliava al giocatore di NBA.
I genitori e la sorella si erano trasferiti a Bruxelles per seguire gli impegni di lavoro del padre, lui aveva deciso di rimanere in Italia con i nonni.
Ci vedevamo a weekend alterni, spostandoci con il treno, ma tra lui e me, non c’erano solo 160 chilometri di distanza, c’erano pure 40 centimetri di differenza di altezza: era un distacco notevole e non...