C
i sono quelle mattine in cui svegliarsi di buon ora ha qualcosa di magico. Le mattine in cui nemmeno lo strato di brina che ricopre i tetti riesce a dissuaderti dall’abbandonare il tepore delle lenzuola.
Le mattine precedute dalla classica notte in bianco, in cui quella strana combinazione di entusiasmo e agitazione ti fa sentire come un bambino in partenza per la gita della scuola, che desidera trepidante la scoperta. E anche se quello stato d’animo è diventato grande quanto me, è pur sempre lo stesso e ho l’impressione di riviverlo.
Vecchia mia: è l’alba di un nuovo giorno, mi dico mentre le testine oscillanti dello spazzolino elettrico perlustrano il mio cavo orale, e se davvero voglio che lo...