C
os’è questo tintinnio?
Grazioso, musicale. Concilia il sonno.
Un sottofondo, una ninna nanna.
Fino a un certo punto.
Improvvisamente è diventato fastidioso, insopportabile. Sollevo la testa dal cuscino, l’occhio sinistro dorme ancora, solo il destro si apre e vede il telefono.
Lo afferro di scatto, lo guardo e realizzo che sono le nove del mattino, che il tintinnio era la sveglia bellamente ignorata e che Michele mi sta chiamando.
“Non ho sentito la sveglia!”
Lo sto dicendo come se in modo virtuale alzassi le mani in segno di resa, come se questo bastasse a fermare l’aereo che partirà senza di me.
“È la quinta volta che ti chiamo, mi hai fatto prendere un colpo!”
“Dove siete?”
“Siamo appena partiti dall’albergo. Devi correre Eva...