S
arà colpa di tutti i caffè che ho bevuto, ma questa sembra la notte prima degli esami: non riesco a dormire.
Eppure ho studiato.
Nella mia testa c’è addirittura uno schema preciso — tipo orario scolastico — in cui sono segnati giorni e orari delle attività extra scolastiche di Sofia.
E mi sembra già di vedere i suoi cambi d’abito appesi nell’armadio, avvolti in un cellophane e con l’etichetta del giorno in cui indossarli.
Ma organizzare è sempre stata la mia specialità, delegare, invece, mi viene malissimo.
Se decidessi di partire, dovrei chiedere a Davide di aiutarmi — e a mia suocera di fare da supervisore — non è mai successo fino a oggi, ho sempre pensato io a Sofia.
Eppure, avrei bisogno...