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21 Mar

Giorni di tuono — e non è il film con Tom Cruise 

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
R icordo che quando giunse il momento di prendere la patente, tutte le mie coetanee  erano eccitate, io no. Sono sempre stata atipica — o atopica come la demartite: mi sono sempre manifestata in modo eccentrico e bizzarro. Non avevo gioito nemmeno per i miei diciott’anni, il fatto di entrare ufficialmente a far parte del mondo degli adulti non mi ha mai entusiasmata. Mi sarei trasformata anch’io: avrei smesso di vivere di sogni, sarei diventata concreta e responsabile e il mio spirito creativo ne avrebbe indubbiamente risentito. A ricordarmi, però, che i sogni è meglio inseguirli con la macchina, fu mia madre, che aveva preso la patente molto tardi e non voleva che ripetessi il suo stesso errore. “Andrai a scuola...
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20 Mar

Insieme per caso — e non è il film con Kathy Bates 

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
N eanche le mie figlie mi riconoscono più. Dov’è finita la mamma di prima? Quella che alla domanda: “mami, mi spieghi cos’è il Coronavirus?” rispondeva usando frasi che aiutassero a non avere paura? Non c’è più. Se all’inizio la questione riguardava solo la Cina, in breve tempo, il Covid 19 comincia a espandersi e arriva anche in Italia. La situazione è delicata, eppure, nonostante i precedenti, tv e giornali tendono a smorzare i toni, non vogliono allarmare le persone: è il panico il vero nemico. C’è addirittura chi sostiene che sia più letale una normale influenza di questo virus. E invece non è vero. Poco più tardi, l’Italia diventa il terzo paese più contagiato, le regioni più colpite sono al nord, la settimana...
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17 Mar

A spasso coi Kardashian

enrica alessi l'amore ai tempi supplementari
         
Q uesta volta non mi sono sbagliata: c’è Andrea al di là del cancello, premo il pulsante per aprirlo e inizio a fare il conto alla rovescia: dieci, nove, otto, sette. Al sei, però, l’istinto mi suggerisce di voltarmi per controllare dove sia Davide: è dietro di me, ha ripreso il cappotto che ora tiene sotto il braccio e non serve che gli annunci chi sta entrando da quella porta, mi basterà aprirla. Adesso. “Ciao Andrea, accomodati.” Fa un paio di passi avanti, Olivia la vede e va a salutarla. Mi stupisco che si ricordi di lei, peccato che sia Andrea a non considerarla nemmeno. È più interessata al mio ex marito — che, probabilmente, è ancora dietro di me...
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14 Mar

Le Grand Bleu — e non è il film con Jean Reno

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
E ra l’estate in cui dal traghetto avevamo visto la tartaruga nuotare in mezzo al mare, l’estate in cui Giaco aveva chiaramente manifestato che, negli anni, la mia vicinanza lo avevo cambiato fino a renderlo intrattabile, era l’estate del 2015: l’estate in cui passammo le vacanze in Sardegna. Ivana, la nostra travel agent, quella che quando mi chiama al telefono dice: ‘ciao carina, ciao blogger’, aveva trovato un albergo poco distante dal centro di Porto Cervo in cui accettavano i cani. La discriminazione tra cani di taglia grande e piccole non mi è mai stata chiara: per quale ragione le direzioni degli alberghi credono che i cani più piccini siano più innocui degli altri? E se per Boy, che è...
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8 Mar

La donna che visse due volte — e non è il film con Kim Novak

enrica alessi storie di ordinaria follia
       
I l 2020 era iniziato da qualche giorno e io ero sul punto di finire un romanzo che avevo cominciato a scrivere per gioco due anni prima. Un racconto a puntate con cui avevo dato vita a Melissa e ai personaggi che con lei facevano la storia. Il primo che avevo scritto era incentrato su una parte della mia vita, su episodi realmente accaduti, gli elementi di fantasia erano pochissimi; con questo invece era diverso, era totalmente frutto della mia immaginazione. Scritto così, di settimana in settimana — con il terrore di non riuscire a rispettare la consegna delle puntate ai lettori — senza un piano, senza una strategia, solo improvvisazione. Ripensavo ai fatti salienti e con piacere constatavo...
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3 Mar

Mrs Doubtfire cercasi

l'amore ai tempi supplementari enrica alessi
       
S ono le otto di lunedì mattina, quando io e Sofia saliamo in auto per andare a scuola. Olivia viene con noi. Tra i miei buoni propositi per il nuovo anno, c’è quello di arrivare puntuali e impeccabili a destinazione. Ammetto che la vera difficoltà riguarda più la prima parte dell’intento, ma stamattina non è stato facile scegliere una combinazione grintosa per affrontare il rientro, eppure, siamo in orario e indosso un outfit meraviglioso. A partire dal basso: un paio di Valentino Rockstud blu elettrico — che qualcuno potrebbe giudicare superate ma che io trovo comodissime — un jeans skinny, un dolcevita blu e un cappotto fucsia di Romeo Gigli comprato chissà dove, insieme a una maxi jumbo verde smeraldo,...
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