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26 Ott

La giornata Apocalypto

crem's blog enrica alessi scrittrice

Apocalypto

Q

uando credo di avere avuto una brutta giornata, mi consolo pensando ad Apocalypto di Mel Gibson.
Mi spiego: nel XVI secolo in un piccolo villaggio Maya dello Yucatán non c’era il phon, non c’era la piastra e neanche un parrucchiere. I negozi non esistevano e per vestirti c’era giusto l’handmade. Victoria’s Secret era solo un’idea e il tacco nella foresta era out. Certo è vero che l’aria era più pulita, ma il tasso di criminalità era alto anche allora. Potevi essere al fiume a raccogliere l’acqua, immaginando un’ipotetica pasta asciutta alle radici, e venire assalita da una banda di squilibrati capitanati da Lupo Zero alla conquista del villaggio. Tuo marito – ovviamente – non aveva il posto fisso, e quando si trattava di fare l’eroe non perdeva occasione. Per gli amici: Zampa di giaguaro, figlio di Cielo di selce .
A uno così mica gliene fregava se eri incinta in procinto di partorire e con un altro figlio di due anni sempre attaccato al tutù di paglia: lui doveva salvare la sua tribù.  Il tuo destino crudele prevedeva quindi, di aspettarlo dentro un pozzo naturale da cui era impossibile uscire senza aiuto esterno. Lui sarebbe fuggito, avrebbe usato sabbie mobili, rane velenose e pantere inferocite per salvarsi, e dopo aver ucciso tutti, sarebbe tornato a liberare la sua famiglia.
È vero che Zampa di Giaguaro è un nome che ispira fiducia, ma come si dice? Uno su mille ce la fa, e quanto è dura la salita.
E mentre aspettavi il suo ritorno pregando di non partorire in quel buco, il diluvio universale. La caverna si sarebbe riempita, e ora era tutta una questione di spinte. Gestendo quelle verso il basso per partorire alla svelta, e quelle verso l’alto per non fare annegare il bambino che avevi sulle spalle. Allora: già partorire in condizioni normali non è una passeggiata, figurati in una situazione del genere. La poverina va dritta al punto: mette al mondo il neonato con un parto in acqua da manuale, e riesce pure a salvare la sua vita e quella dei bambini. Archimede: non sei nessuno!
Ma la pioggia non smette di cadere e di Zampa di Giaguaro neanche l’ombra. Valutando la situazione velocemente sarebbe stato meglio affogare, ma lo sanno tutti che la fiducia è l’ingrediente principale di una sana relazione. E quindi, un po’ per fiducia e un po’ per mancanza di altre via di uscita, lei lo aspetta e lui arriva dopo dieci minuti a tirarli fuori. Vabbè il lieto fine, ma quelle sì che erano brutte giornate: non la mia! Forse è vero che l’aria era più pulita, ma tutto sommato preferisco il mio XXI secolo, anche con i suoi acciacchi.

Illustrazione: Valeria Terranova