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18 Ott

Il primo appuntamento

VALERIA TERRANOVA ILLUSTRATRICE

I

l primo appuntamento non si scorda mai. Uomini e donne vivono diversamente le ore che precedono l’incontro, ma entrambi vivono la preparazione in funzione delle aspettative.
Partiamo dal presupposto che mica sempre si esce pensando che sia il vero amore: questo si ripercuote inevitabilmente su ciò che le donne decidono di mettersi. Gli uomini invece non hanno questo tipo di dubbio. Possono essere indecisi sul dopobarba, sul profumo, sulla musica da ascoltare, sul discorso da mettere in tavola per portare a casa il risultato: questa è la sola preoccupazione. Le donne sono diverse: concedono un’appuntamento anche al più brutto del reame se è simpatico. Ma proprio perché gli uomini una cosa del genere non la concepiscono, è sempre bene fare attenzione a come ci si concia. Di solito non si esagera mai, il terrore di poter sembrare quella che si concede all’istante perseguita ogni donna del pianeta, ecco quindi che le possibilità standard restano due: jeans e camicia se il tipo ti interessa il giusto, jeans e camicia semi-sbottonata se invece ti piace.
Se l’indecisione persiste, consultare un medico, e azzeccare il make-up per non essere fraintesa.
Se il tipo ti fa ridere, ma al pensiero di appoggiare le tue labbra alla sua bocca sopraggiunge un conato di vomito, eviterei di mettere il rossetto rosso. Meglio il burro di cacao incolore. Quello non si traduce mai con un “Baciami stupido!”.
Gli occhi – potentissima arma di seduzione fin dall’antico Egitto – giocano un ruolo fondamentale. Con uno smokey eyes è bello anche Super Slot dei Goonies, quindi, se non vuoi fare colpo, lascia perdere. Un filo sottilissimo di eye-liner, una passata di mascara trasparente, un tocco di blush per dare sempre quell’idea innocente di Heidi, e stop.
Ora sei vestita, truccata, mancano solo le scarpe: tacco è sexy, ballerina è friendly.
Scegli! Le infili, scendi le scale e sali in macchina con lui. Su quel sedile, credi di avere già un’idea della serata, ma poi succede qualcosa che nemmeno la tua mente perversa poteva immaginare.
Basterebbero alcuni dei miei primi appuntamenti per scrivere la nuova sceneggiatura di Friends.

1. Uno si è vestito da marinaio, era in incognito, e mi ha portato a cena fuori. Al momento di pagare, si è fatto chiamare al telefono, si è alzato facendomi segno che non riusciva a sentire. L’ho aspettato per un’ora, ma non è più tornato. Ho speso 218 euro.
2. Era il mio secondo primo appuntamento. La seconda chance, il #NonButtiamoViaTutto.
È vero: aveva cercato di tradirmi, ma aveva avuto il coraggio di confessare. Riferendomi pure che l’altra non lo aveva voluto perché preferiva le ragazze. Dopo aver raggiunto i suoi amici al bar, lui scompare. Smetto di cercarlo quando la tizia con cui mi avrebbe tradito mi dice di averlo visto andare via. Mi ha riaccompagnato a casa lei. E io le ho offerto una cena per farmi raccontare tutto su quell’infame. Ho speso 83 euro.
3. E poi c’è stato quello che dopo essersi presentato, mi ha chiesto di sposarlo. Se alla prima fa così, chissà dove può arrivare? Sei anni dopo, me lo ha chiesto davvero – accanto a una pattumiera. Solo una pazza avrebbe detto sì: io. Ho speso me stessa.

Forse a volte la pena investire su un primo appuntamento per renderti conto se stai facendo un affare oppure no. E a ogni modo, puoi sempre contare sulla sensazione tipica del primo appuntamento: la sola capace di farti tornare una quindicenne, togliendoti più anni di un’iniezione di Botox.

Illustrazione: Valeria Terranova