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3 Ott

A grande richiesta torna la nonna Anna…

crem's blog enrica alessi scrittrice

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A

grande richiesta torna la nonna Anna. Sedetevi, mettetevi comodi, perché prima di entrare nel clou della vicenda, devo fare una precisazione sul suo stile. Dimenticate il low profile e l’ordinario: stiamo parlando di lei. Abiti hollywoodiani, cotonature importanti e gioielli vistosissimi. Tessuti satinati, blazer con spalline da Mazinga Z, drappeggi, baschine e paillettes. Cascate di paillettes.
E l’immancabile tacco 6: quello che a tirarlo tornava indietro come un boomerang.
La nonna Anna si circondava solo di personaggi stimolanti, un circolo per anziani in cui si parlava di cucina, si facevano scommesse sulla fine di “Anche i ricchi piangono” e il lavoro a maglia. Il lavoro a maglia era la peculiarità che ti rendeva idonea per entrare nel club: se non sapevi usare i ferri e l’uncinetto eri out.
Quell’estate in campeggio, la nonna venne avvicinata da uno tizio dall’aspetto interessante. Si chiamava Nino ed era l’ex padrone di un maglificio che, guarda caso, portava sul suo cavallo bianco 80 chili di fettuccia di cotone. Fetuccia + lavoro a maglia = vestiti. Mia nonna non aspettava altro. Il prêt-a-pòrter che aveva sempre desiderato di creare ora era lì davanti a lei: imbustato in un sacco di cellophane trasparente dai mille colori. 
I colori della sua prima collezione primavera estate 1984: bianco, nero, turchese, rosso e giallo.
E arrivarono maglie, abitini, cardigan, gilet e pantaloncini. Per noi e per tutte le generazioni che sarebbero venute dopo. Un pranzo di famiglia sembrava quello di una squadra di calcio: eravamo tutti vestiti uguali. Punto rasato dritto, punto rasato rovescio, punto allungato, ritorto e intrecciato. Con lei i ferri facevano le scintille.
Veloce, metodica e attenta ai dettagli. La cosa triste è che i miei amici avevano la felpa della Best Company e lei mi guardava indignata se non indossavo qualcosa che aveva creato su misura per me con le sue mani. Ma io dell’alta moda ancora non sapevo nulla, non potevo capirle certe cose.
Credo di aver ancora un maglione da qualche parte. Rimarrà un esempio del suo stile inconfondibile: quel mix tra Joan Collins e Kylie Minogue, ma con un tocco di vivacità in più.

Illustrazione: Valeria Terranova